“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14).
Con questa affermazione forte e concisa l’evangelista Giovanni descrive l’evento dell’Incarnazione.
Alla mezzanotte fra il 24 e il 25 dicembre 2024, nella chiesa dei Santi Pio e Antonio di Anzio, si è celebrata la Solenne Santa Messa della Natività, messa che troppo spesso viene vissuta solo come una tradizione senza cogliere appieno il significato dell’evento.
Quel bambino di gesso che ogni anno viene posto sull’altare non è un oggetto messo lì per addobbare e per quello che narrano i Vangeli, ma perché quella piccola creatura dovrebbe smuoverci dal nostro essere cristiani apatici.
Ci professiamo cristiani, ma c’aggiustiamo la religione a nostro comodo e, soprattutto a Natale, ci soffermiamo e affanniamo intorno al lato consumistico del momento dell’anno dimenticandoci troppo spesso del festeggiato.
Negli ultimi anni sono sempre più numerose le case di persone che si professano cristiane in cui non viene realizzato il presepe, giustificando la scelta con un semplice “non c’è posto…” e dimenticando che un presepe si può fare anche nel guscio di una noce.
Domandiamoci se non ci sia posto per Gesù solo nelle nostre case o anche nei nostri cuori, perché Lui ogni anno si reincarna per ognuno di noi e non ha la pretesa di far parte a tutti i costi delle nostre vite, anzi ci lascia liberi di scegliere se averlo o meno nelle nostre vite. Ma bisogna stare sempre molto attenti ed essere coerenti tra il dire e il fare, perché c’è una grandissima differenza tra il professarsi e il vivere da cristiani.
Vieni a trovarci e conosci più da vicino la nostra realtà parrocchiale dove puoi approfittare per confessarti
oppure semplicemente parlare con i frati che ti aspettano volentieri