Le celebrazioni
del Giovedì Santo hanno inizio presso la Cattedrale di Albano, dove tutti i
parroci delle parrocchie facenti parte della Diocesi, insieme al Vescovo
titolare, concelebrano una Santa Messa nel corso della quale vengono benedetti
gli Oli Santi che ogni chiesa utilizzerà durante l’anno per amministrare alcuni
sacramenti.
Le funzioni
sono poi proseguite nel pomeriggio quando nella chiesa dei Santi Pio e Antonio
è stata celebrata la messa “In Coena Domini”, nel corso della quale si vivono
gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù e si apre il Triduo pasquale.
Questo è il segnale più “forte” di tutto il cammino verso la Pasqua.
Nella messa “In
Coena Domini” si rievoca l’ultima cena vissuta da Gesù prima che venisse
arrestato e si ricordano due momenti di estrema importanza per la nostra
religione: la lavanda dei piedi e l’istituzione dell’Eucarestia.
Per comprendere
a fondo la cerimonia della lavanda dei piedi dobbiamo astrarci dalle odierne
comodità e sforzarci di immedesimarci nelle abitudini correnti ai tempi di
Gesù. Allora per la maggior parte degli esseri umani, i piedi erano la parte
più sporca e logora del loro corpo perché ogni minimo percorso si faceva a
piedi, su strade polverose e con calzature con scarsissima protezione per i
piedi. Nemmeno i suoi discepoli, legati alla ragione umana, furono in grado, in
quel momento, di capire quel gesto. Poi però resisi conto che non era un
semplice gesto esteriore, gli chiesero di poter lavare non solo i suoi piedi,
ma anche altre parti del corpo.
L’Acqua umile
ma essenziale per la vita, Gesù altrettanto umile ma fondamentale per la nostra
esistenza.
L’Adorazione
Eucaristica davanti all’Altare della Reposizione ha concluso la giornata. Gesù
non è ancora morto ma sta vivendo le ultime ore di agonia per riscattarci dal
peccato e per amore nostro, quell’amore provato per noi prima ancora che
fossimo concepiti nel grembo di nostra madre.
Vieni a trovarci e conosci più da vicino la nostra realtà parrocchiale dove puoi approfittare per confessarti
oppure semplicemente parlare con i frati che ti aspettano volentieri