I riti del Venerdì Santo
possono apparire ai nostri occhi come i più forti di tutto il Triduo Pasquale
perché ci troviamo ad affrontare l’unica cosa che l’uomo non può o riesce a
controllare: Sorella Morte.
Nella chiesa dei Santi Pio
e Antonio di Anzio, venerdì 18 Aprile 2025, i riti della giornata sono iniziati
con la recita della Liturgia delle Ore e non con la Celebrazione Eucaristica.
Infatti in questo giorno non c’è alcuna celebrazione e soprattutto non si
consacrano le ostie.
Nel pomeriggio i riti sono
poi proseguiti con la liturgia della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù
Cristo, provando a rivivere gli ultimi istanti di vita di Gesù attraverso la
lettura della Passione secondo Giovanni. Dopo questa liturgia in tutte le
chiese si rivive figurativamente quanto accadde dopo la morte di Gesù: “...si
fece buio su tutta la terra…”. Da questo momento in poi non ci sarà più alcun
tipo di celebrazione.
I vari riti si sono
conclusi la sera con la Via Crucis, ripercorrendo il cammino di Gesù, verso il
calvario e dopo essere stato flagellato e con la processione del Cristo Morto
lungo le vie cittadine.
Non dobbiamo però
soffermarci ad osservare la Croce e su di essa un uomo morto con impresse le
ferite della flagellazione, ma guardiamola come testimonianza di un Uomo che ha
dato la sua vita amandoci fino alla fine.
A quei tempi la morte per
crocifissione non era l’unico modo per giustiziare un uomo, ma è stato quello
scelto da Dio per il suo Figlio unigenito: osserviamo la posizione di quell’Uomo
appeso ad una croce, con le braccia aperte per accogliere ognuno di noi e per
abbracciare il mondo, anche coloro che non conoscerà mai, ma soprattutto per coloro
che sono nella prova.
Vieni a trovarci e conosci più da vicino la nostra realtà parrocchiale dove puoi approfittare per confessarti
oppure semplicemente parlare con i frati che ti aspettano volentieri